lunedì 26 ottobre 2009

Ricatto sì, ricatto no...

Autore: Simo

Su ilGiornale.it è stato pubblicato un articolo dal titolo "Smettiamola col falso mito dei politici non ricattabili". Dopo averlo letto non ho proprio resistito. Ve ne ripropongo i brani che ho ritenuto più interessanti, seguiti da qualche considerazione personale.

Ma cos’è questo nuovo refrain della «ricattabilità politica», usato a sproposito? Secondo la quale «un politico non deve essere ricattabile» (addirittura, nella sua versione estesa, un «personaggio pubblico non deve essere ricattabile»), ma ricattabile rispetto a cosa, a con chi va o meno a letto o in piedi? Messa così è una messa cantata e una messa in quel posto da cui non si salverà nessuno. E, si noti, con pubblico ludibrio verso il ricattato, non verso i ricattatori. Fa più simpatia una prostituta di lusso che viene sul lettone con te munita di registratore, anzi diventa una vittima del sistema, rispetto a chi viene tradito nella fiducia personale, intima,
privatissima, che poco c’entra con gli affari pubblici. Nel caso di Berlusconi la ricattabilità non c’era (un ricatto tentato non presuppone l’essere ricattabili), poiché la signora voleva lo sblocco di una licenza edilizia, e non l’ha avuta, anzi non è stata neppure pagata. E quindi su cosa ti ricatto, sul fatto che sei venuto a letto con me?
La risposta è sì, perchè se il fatto di essere venuto a letto con te è scomodo per la mia immagine e la mia attendibilità, allora esso può divenire un ottimo motivo di ricatto.
Ma perchè dei politici ricattabili dovrebbero dimettersi? Se un politico diviene oggetto di ricatto, va in frantumi la garanzia che le scelte che prenderà in ambito politico non saranno deviate da interessi di altri. Chi garantisce che dietro alle decisioni da lui prese non ci sia un burattinaio ricattatore che sfrutta le informazioni scomode di cui è in possesso per costringere l'inerme marionetta a muoversi di qua piuttosto che di là, a dire un sì piuttosto che un no? La fiducia nella libertà decisionale di un politico viene necessariamente a mancare se quest'ultimo è vittima di un ricatto. Come si può affermare che quello della «ricattabilità politica» sia un refrain usato a sproposito? Casomai è un problema gravissimo che va pesato con la giusta misura.
L'articolo poi continua:

Inoltre secondo la logica della ricattabilità in questioni di letto, chiunque è ricattabile, vogliamo fare un censimento dei clienti di trans, prostitute e prostituti, spesso normali mariti e padri di famiglia, di cui la moglie non sia a conoscenza? Ma anche, semplicemente, di chi ha una semplice amante (o addirittura un qualsiasi cattolico sposato in Chiesa sorpreso a fare sesso non «unitivo e procreativo» con la propria moglie).

E se ti colleghi ai siti porno? Mmm, dipende, di quale genere? Mica sarai un feticista dei piedi? Potrebbe essere ricattabile un direttore di banca: ti ho fotografato a letto con un’altra donna, bello mio, ora dammi un fido che non potrei avere altrimenti ti sputtano. O un impiegato delle Poste, che quando mi vede, sapendo che io so che lui sa che io so, mi fa saltare la fila e mi paga i francobolli delle raccomandate. O un obeso a dieta, sorpreso a strafogarsi in un ristorante, se lo sapesse la moglie chiederebbe il divorzio, quasi quasi lo ricatto, e siccome è un dentista avrò le protesi gratis.

Però... che bel ragionamento! Quindi se fosse diffuso l'uso di ammazzare il prossimo la soluzione sarebbe abolire il reato di omicidio e renderlo legale? Ma poi il punto è un altro. Qui non si parla del signor Mario Rossi impiegato FIAT, non si parla di persone comuni, ma di alte cariche del governo. Berlusconi è il Presidente del Consiglio, l'immagine dell'Italia all'estero è il suo volto e la sua reputazione è il biglietto da visita del nostro paese. Nel tuo privato puoi fare ciò che vuoi, se ti piacciono i trans o le donne o gli uomini non cambia nulla, anche se sei un politico. Ma se a causa dei tuoi vizietti diventi un possibile ricattato, allora non puoi restare su quella poltrona, perché sei un rischio che il popolo non deve accettare di correre!
Massimiliano Parente continua l'articolo focalizzando l'attenzione sul caso Marrazzo (nella foto), che in questi giorni è stato vittima di un ricatto facente perno su due video nei quali il Presidente della Regione Lazio appare in compagnia di due trans. A un certo punto scrive:
Fossi stato Marrazzo non mi sarei dimesso [...], anzi avrei invocato la privacy di cui la sinistra aveva fatto una bandiera (prima di ammainarla perché era troppo irresistibile girare intorno al letto del loro mito Silvio per mesi e mesi), avrei detto che sono fatti miei e, al massimo, di sua moglie (la quale lo ha lasciato, quanto è ingiusta la vita: sessualmente non la stava tradendo né con un’altra donna né con un altro uomo). Invece il Pd ha propiziato o accettato le dimissioni, così può sottintendere: vedete, il nostro si dimette, il vostro no?
Ma certo, questo è proprio lo stampo della politica made in Italy: la tecnica del "nascondi la polvere sotto il tappeto"... Occhio non vede, cuore non duole. E così invece di lodare l'etica corretta dell'allontanamento di Marrazzo (e magari prenderne esempio), si finisce con l'insinuare che sia tutto un complotto per poter allontanare Berlusconi nello stesso modo. Coda di paglia? In ogni caso, a prescindere da quali fossero le intenzioni del PD, Marrazzo, che ha chiesto scusa e si è fatto da parte, si è dimostrato eticamente più corretto rispetto a Berlusconi, che ha negato fino alla fine i suoi incontri piccanti e poi se n'è quasi fatto un vanto (o almeno l'han fatto i suoi sostenitori).
L'autore termina il suo articolo con un delirio di termini da sexy shop che ci riporta comunque al punto di partenza:
Fosse stata la signora Maria, magari ruspante, pacioccona e chubby come Rosy Bindi, che abita sul tuo stesso pianerottolo cambiava tutto, purché non escano fuori delle foto con lei in tuta di latex e frustino sadomaso
(n.d.r.: e povera Rosy Bindi, lasciatela un po' in pace!)

Sì, è proprio così! Per quanto mi riguarda, Berlusconi, Marrazzo e chi altri si voglia unire al trenino possono avere rapporti sessuali anche con i lemuri, non mi interessa. L'importante è che tutto ciò non divenga mezzo di riscatto, perchè finché i tuoi gusti sessuali rimangono nel privato e sei un comune cittadino va tutto bene, ma se sei un onorevole (magari perfino il Premier) e sei così pirla da farti registrare/riprendere e ricattare allora le cose cambiano, perchè diventi un pupazzo nelle mani di altri e allora chi può garantirmi che continuerai a fare il tuo dovere di politico e non i comodi del tuo burattinaio pur di salvare la faccia?

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