sabato 24 ottobre 2009

Se questo è un paese.

Autore: Simo



Montalto di Castro, attacco della Cgil dopo la decisione della giunta ulivista

Accusati di stupro, il sindaco paga l'avvocato

Il sindaco stanzia 5.000 euro a testa per i violentatori:
«Hanno diritto a un giusto processo». «È una vergogna», risponde la Cgil

ROMA — Festa di 18 anni in paese. Un certo Giuseppe, il 31 marzo scorso, fa le cose in grande: oltre cento invitati, molti imbucati. Una ragazza di 16 anni viene portata in una pineta alle porte di Montalto di Castro, a 500 metri dal locale: in otto la circondano minacciosamente. Uno inizia a spogliarla. Poi si fanno avanti gli altri. Uno stupro di gruppo andato avanti tre ore. Oggi il Comune ha deciso: quei ragazzi vanno difesi con i soldi dell'amministrazione. È lo stesso sindaco a rivendicare la scelta: cinquemila euro a testa «per garantire un giusto processo». Una decisione che, nel centro a 110 chilometri a nord di Roma, sull'Aurelia, ha scatenato durissime polemiche. «È una vergogna, uno scandalo. Quei soldi pubblici — ha dichiarato Miranda Perinelli, della segreteria provinciale della Cgil di Viterbo — sono usati contro una sedicenne che ha avuto il coraggio di denunciare la violenza sessuale subita. È incredibile ma è così». Ma il sindaco di Montalto Salvatore Carai, diessino eletto in una coalizione dell'Ulivo, non ci sta. Respinge le critiche, professa la sua fede «al principio di presunzione d'innocenza » e si dice con convinzione «garantista »: «Così abbiamo deciso di aiutare questi ragazzi che non sono in grado di provvedere da soli, né con l'aiuto delle famiglie, alla loro difesa. Sono operai, apprendisti, gente con poche possibilità economiche ». Ma non bastava l'avvocato d'ufficio, pagato dallo Stato? «Mi intendo poco di queste cose — ribatte Carai — ma è chiaro che questi soldi dovranno restituirli: hanno firmato anche una fidejussione. I genitori mi hanno fatto una richiesta per iscritto e, su proposta dei servizi sociali, ho risposto positivamente. È vero, questi ragazzi forse hanno sbagliato: ma tocca a noi condannarli? ». Una posizione ritenuta inaccettabile dalla Perinelli, che sollecita «le istituzioni, le forze politiche e la consigliera delegata alle pari opportunità della Provincia ad esprimersi a sostegno della ragazza vittima dello stupro». «Oltre a gridare forte il nostro sdegno e profondo disprezzo — aggiunge la sindacalista — chiediamo se sia legittimo utilizzare i soldi pubblici per questo fine». All'indomani degli arresti, gli amici a Montalto avevano fatto muro: «Era un gioco, lei ci stava, era ubriaca fradicia, non è una santarellina. Aveva la minigonna nera e li ha provocati ». Solo uno, davanti ai genitori, aveva ammesso: «Ho sbagliato, ho fatto una c... ». Poi più nulla, da nessuno: né una lacrima né un gesto di pentimento. Oggi, a loro favore, il Comune è pronto a concedere il prestito. «È chiaro che questo è un caso limite, proprio perché sono coinvolti dei minori — precisa Carai —non a caso la delibera è stata predisposta in base a una relazione delle assistenti sociali, in cui si evidenzia che quei ragazzi vanno comunque sostenuti. Ho piena fiducia nella giustizia: anche se dovessero risultare colpevoli, le istituzioni avrebbero comunque il dovere di favorire il loro recupero e il loro reinserimento sociale». Alla domanda se abbia compiuto qualche gesto di solidarietà anche verso la povera ragazzina vittima di violenza, il sindaco Carai però si schermisce: «Non la conosco, non l'ho mai vista in faccia. Non mi ha mai chiesto niente».

Flavia Fiorentino
Corriere della Sera, 19 luglio 2007
Fonte:
corriere.it


02 agosto 2007

Il politico voleva pagare le spese legale a sei giovani accusati di stupro


Stupro Montalto, Carai al contrattacco


Il sindaco definisce la Finocchiaro «una talebana del c...» e a Fassino dice: «È lui che ha bisogno di me, non io di lui»


MONTALTO DI CASTRO (Viterbo) - Prima voleva pagare le spese legali a sei degli otto minorenni del suo paese accusati di aver stuprato in gruppo una quindicenne. Adesso, invece, Salvatore Carai, sindaco diessino di Montalto di Castro, ha alzato la mira e attaccato senza mezzi termini la classe politica. Il giorno in cui inviò una lunga lettera alla stampa, spiegando perchè aveva anticipato le spese legali a sei degli otto minorenni e chiedeva scusa alla ragazza per averla involontariamente offesa, Carai annunciò che non avrebbe mai più detto una parola sulla vicenda. Invece, non ha mantenuto la promessa ed ha trasformato quello che avrebbe dovuto essere il giorno della 'pietra sopra' nel giorno delle affermazioni deflagranti, destinate a rinfocolare le polemiche.


GIORNATA CONVULSA - Prima ha annunciato che la seduta del consiglio comunale, in cui era in discussione la mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata da An e Forza Italia, che peraltro non aveva alcuna possibilità di essere accolta, sarebbe stata preceduta da una manifestazione a suo favore. Così alle 17.30 un'ottantina di persone, quasi tutte donne, esibendo uno striscione con la scritta «Salvatore non mollare, siamo tutti con te» e urlando lo slogan «Carai resta dove stai», hanno attraversato le strade di Montalto fino al municipio. Poi, nell'aula consiliare, il vero e proprio show del sindaco diessino: Carai improvvisamente ha cambiato i toni pacati dei giorni scorsi ed è passato all'offensiva. All'opposizione che gli ricordava che anche la senatrice Anna Finocchiaro aveva criticato il suo operato, ha risposto senza mezzi termini che il capogruppo dell' Ulivo a Palazzo Madama «è una talebana del c...». A chi invece gli ha ricordato che perfino il segretario nazionale del suo partito, Piero Fassino, gli aveva chiesto di revocare i provvedimenti, ha replicato testualmente: «E' il segretario del mio partito ad avere bisogno di me e non io di lui». E' seguita così la votazione sulla mozione di sfiducia, bocciata con 11 voti contrari, quelli del centrosinistra, e 5 a favore, quelli della Cdl. Subito dopo, Carai è sceso in piazza a raccogliere gli applausi e le strette di mano dei fans.


LE REAZIONI - A Carai ha risposto in serata il portavoce di Fassino secondo cui «al punto in cui siamo, l'unico ad aver bisogno forse di qualcosa, per esempio di un periodo di riposo, è lo stesso signor Carai che ha dimostrato, ancora una volta, assoluto sprezzo del ridicolo e totale mancanza di responsabilità e misura. La lista delle persone a cui dovrebbe chiedere scusa si allunga». Diversa la posizione della Finocchiaro, che ha preferito non commentare la notizia: «Non merita nemmeno risposte», ha detto.


DIETROFRONT - Ma la telenovela non finisce qui. In tarda serata è arrivato l'ennesimo colpo di scena di una giornata assai convulsa (e confusa) per il sindaco della città laziale. «Io ho una profondissima stima nei confronti del presidente dei senatori dell'Ulivo, Anna Finocchiaro, e nei confronti del segretario del mio partito, Piero Fassino. Le frasi che mi sono state attribuite sono estrapolate da ogni contesto e prive di fondamento». Salvatore Carai smentisce così di aver pronunciato «frasi offensive» nei confronti di Anna Finocchiaro e di Fassino. «Ho per loro un grande rispetto - aggiunge Carai - sono state travisate le mie parole. Non ho mai detto che lei era una talebana e ribadisco che contro di me è in atto un'accanimento mediatico senza precedenti. Soprattutto da parte delle donne».



Fonte: corriere.it



Una cosa per volta. Chi è Salvatore Carai (nella foto)? Membro del PD, nasce in provincia di Nuoro il 06/07/1955 e diviene Sindaco di Montalto di Castro nel 2002, per poi essere rieletto nel 2007. La sua figura passa alquanto inosservata fino a quel fatidico 31 marzo. Una bella ragazza di Tarquinia, in occasione di una festa, decide di rendersi un po' provocante e indossa una minigonna. A quanto pare, questo basta a giustificare l'atto di quegli otto ragazzi di Montalto che quella sera l'han portata in un bosco e l'hanno stuprata per circa 3 ore (che per la cronaca corrsipondono a 10800 secondi, cominciate a contare). L'accaduto è rimasto sepolto sotto la polvere mediatica per 2 anni, ma oggi gli stupratori hanno confessato e l'argomento scomodo è tornato a brillare.

Leggendo i vari articoli al riguardo comparsi sui quotidiani (cartacei e non) e seguendo i programmi televisivi che han dedicato parte del loro costosissimo tempo alla vicenda, emerge una verità sconcertante e nauseante: praticamente l'intera popolazione di Montalto appoggia gli stupratori e nessuno ha intenzione di muovere un dito.

Aggiungiamo un paio di particolari evidenziati dall'articolo "La vita ferita dopo lo stupro"(*) tratto da "Il Fatto Quotidiano" del 24 ottobre scorso e scritto da Beatrice Borromeo:


  • I ragazzi oggi hanno confessato e, come prevede la legge, sono stati affidati per due anni al Comune (niente prigione). Se supereranno questa 'prova', il reato sarà estinto. Come se nulla fosse successo.


  • Il sindaco di Montalto, Salvatore Carai, è lo zio di uno degli stupratori. Ecco perchè li difende: per aiutare il nipote, doveva aiutarli tutti.

La faccenda puzza e non poco. A tutto ciò si aggiungono le dichiarazioni della ragazza, che ha finalmente trovato il coraggio di esprimersi (*):


  • Quelli sono ragazzi ricchi, figli di gente che in paese conta.


  • La signora Carai, madre dello sturpatore, ha offerto a un mio amico di pagargli l'Università a Roma, se avesse testimoniato contro di me dicendo che sono una facile.

Allucinanti le dichiarazioni dei compaesani (*):


  • Sono bravi ragazzi, la colpa è di lei.


  • Non è vero niente, non hanno bisogno di violentare, lei è una facile.


  • Avessi avuto 13 anni mi sarei messo in fila. (n.d.r.: pronunciata da un settantenne che è stato prontamente denunciato dal padre della ragazza)

Insomma, una vittima di stupro vede un paese intero schierarsi contro di lei , i suoi amici voltarle le spalle e accusarla di essere una troietta, la bilancia della giustizia pendere incredibilmente dalla parte di chi le ha strappato dignità, spensieratezza e (forse) felicità per sempre.

E in tutto questo, cosa succede a Salvatore Carai, il sindaco che ha stanziato 20.000 euro in difesa del gruppo di stupratori in cui figurava anche il suo caro nipotino? Per ora, niente. Anna Finocchiaro, capogruppo PD al Senato, due anni fa si schierò contro Carai il quale, da vero gentleman e grande diplomatico, la apostrofò con le parole "talebana del cazzo". Ebbene, Barbara Borromeo ci informa che oggi però Carai e la Finocchiaro si trovano dalla stessa parte a sostenere il candidato Pierluigi Bersani alla guida del PD, in vista delle prossime primarie. La vittima dello stupro domanda al PD: "com'è possibile che quel signore continui a fare il sindaco? Perché non lo cacciate?" e l'onorevole Debora Serracchiani, deputata del PD, intervistata dalla Borromeo se ne esce con una frase così: "ma nessuno ripagherà la ragazza, indipenentemente dalle posizioni politiche che prendiamo. Avrà bisogno di tempo per stare meglio, sarà difficile, non credo che le interessi la posizione interna a un partito". Lascio a voi i commenti.

Ho dato un'occhiata al Programma di governo 2007-2012 (scaricabile in pdf) del caro sindaco. A pagina 3, nel paragrafo titolato "POLITICHE GIOVANILI" si legge:


Il problema di quei giovani che vivono con disagio la propria realtà è un problema che deve essere sentito come una vera e propria emergenza sociale da combattere con le armi dell'aggregazione, della socializzazione e del sostegno.
I giovani sono il futuro della nostra comunità: la nostra comunità deve garantire loro un oggi migliore.
Dobbiamo dunque porci come obiettivo prioritario il soddisfacimento delle esigenze di ogni bambino o ragazzo: studiare, giocare, divertirsi, curarsi nel senso di prendersi cura di se stessi e degli altri.
Plasmare, attraverso l'arte del governo, un disegno culturale che produca inclusione e non esclusione, che accomuni ed unisca.
In particolare l’obiettivo che ci poniamo è quello di generare, attraverso un coinvolgimento diretto dei ragazzi, una specifica attenzione sulle tematiche che riteniamo più importanti come ad esempio il rispetto degli altri, il senso civico ed il rispetto ambientale.

Congratulazioni sindaco Carai, ottimo esempio di personificazione del detto "predicar bene, razzolar male"! (APPLAUSI)
Cercando approfondimenti per il presente post, ho effettuato una ricerca su Youtube utilizzando come keywords le parole "montalto di castro 2007" e mi son trovato davanti questo:



Un video di pesca, uno sul carnevale, uno sulla sagra del melone... dello stupro non c'è traccia. Cambio "2007" in "2009"... Niente.

Non voglio dilungarmi, perciò vi lascio alle vostre riflessioni accompagnando il mio saluto con alcune dichiarazioni della ragazza violentata (*) e con un video che dà un'idea del clima in cui questa ragazza sta vivendo e il modo in cui si parla (o forse sarebbe meglio dire 'si fa spettacolo') dell'argomento.


Perchè i giornali parlano sempre al condizionale? Dicono 'i presunti stupratori' e 'avrebbero violentato'. Hanno confessato, è a verbale! Cos'altro serve a un paese per prendere posizione? [...] E' vero, sono una bella ragazza, per fortuna. Mi rinfacciano il fatto che la notte che mi hanno stuprata indossavo una minigonna. E' forse una colpa? Anche se una donna andasse in giro nuda, nessuno avrebbe il diritto di toccarla. [...] Se altre ragazze vedono quello che è successo a me, non denunceranno mai più uno stupro. Non conviene. Se io potessi tornare indietro, non aprirei bocca. Starei zitta, perchè il tempo passa, la gente dimentica. Io cosa ho ottenuto?



1 commenti:

gio pappa ha detto...

Grazie liberoservo, ottimo resoconto su una vicenda terribile in cui il Pd avrebbe dovuto espellere Carai... E invece... Però il video non c'è più!

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