mercoledì 21 ottobre 2009

Perché emigrare?

Autrice: Enrica

Bella domanda. A cui risponderei con un'altro punto interrogativo: perché restare?
Con queste domande mi do e vi do il benvenuto su LibEROSERVO, augurandomi che gli spunti offerti fin'ora siano stati un'occasione di riflessione, ovvero che abbiano acceso una luce nella coscienza critica di ognuno di noi, che troppo spesso ci si dimentica di possedere, di questi tempi.

Girovagavo per le strade infinite della rete di Internet, quando mi sono imbattuta in testimonianze tanto numerose quanto accattivanti di italiani che hanno deciso di lasciare la nostra patria per trasferirsi all'estero, in particolar modo in Inghilterra.
I motivi per cui questi nostri conterranei hanno deciso di lasciarsi alle spalle l'affascinante e ormai anacronistica Italia sono i più svariati.
Prendo qualche frase a caso:
  • Quando due Inglesi si trovano alla fermata dell’autobus, formano una coda. Chi è arrivato prima sale prima sull’autobus.
  • La posta arriva il giorno dopo.
  • La burocrazia è minore ed i servizi pubblici più efficienti.
  • Non essendo figlio o nipote di…. o amico di …. per me l’Inghilterra offriva possibilità migliori dell’Italia. La meritocrazia mi ha sempre attirato come modello di vita e di comportamento.
  • Sul mondo del lavoro le donne vengono trattate molto più alla pari che in Italia.
  • Gli Inglesi si introducono con il nome e si danno del tu, indipendentemente dal ‘rango’ e dal titolo. Non esiste “piacere, Ingegnere/Dottore/Avvocato/Deità Smith”, esiste “Hi, I’m Mark”
  • I politici, tutt’altro che stinchi di santo, si dimettono se coinvolti in scandali o indagini che possono imbarazzare il proprio partito. In Italia… (vi consiglio di dare uno sguardo al sito http://www.italiansinfuga.com/)

Non possiamo negare che, oggigiorno, la situazione italiana non sia propriamente delle migliori. Ok, c'è crisi in tutto il mondo, l'economia va a picco, le società rischiano il tracollo, tra bancherotte, precarietà, immigrazione.. (Se solo esistesse un partito che facesse qualcosa per mandarli tutti via, questi clandestini.. magari insieme agli omosessuali.. e a tutti coloro che abitano a sud del Po.. credo che lo chiamerei Lega Nord.)

Accanto alla crisi economico-finanziaria, insieme con tutta la scia di problematiche di varia natura che si porta dietro, siamo partecipi di una crisi dei valori. Esatto, dei valori, delle convenzioni e delle convinzioni. Chi siamo? Che ne è stato del mondo di cui siamo figli? Esiste ancora? Che fine hanno fatto gli anni '70? Cosa ci sta succedendo? In che cosa dobbiamo credere, ADESSO?
Siamo persi, non sappiamo dove andremo a parare, cerchiamo disperatamente delle risposte, vogliamo essere rassicurati.

(Apro una parentesi per confortare gli animi smarriti:
Tranquilli, non siamo perduti. Abbiamo degli Dei nuovi su cui fare affidamento ora, loro ci indicano la via, ci dicono ciò che è giusto e ciò che non lo è. Il Dio più importante tra questi, lo Zeus dei nostri giorni, si chiama Televisione, Tivù per i fedeli. Lui non sbaglia mai. Potete stare certi che, in buona fede, vi dirà come comportarvi, come pensare, come parlare, come agire, cosa comprare. Meno male va! Pensare stanca. Produrre idee è spossante. E poi, Tivù ha detto che non va più di moda. Non dovrete sforzarvi di fare niente di vostra iniziativa, basterà stare a guardarlo in adorazione che subito imparerete come insultare incivilmente il vostro vicino di casa, piuttosto che vostra madre, piuttosto che il vostro avversario politico! Semplice ed efficace, chiusa parentesi.)

Dicevo, crisi dei valori. Per dare un senso alla loro vita, le persone rivolgono il loro sguardo in cerca di qualcosa di migliore. Di diverso. Qualcosa che li faccia esclamare "Sì, questo è ciò che vorrei. In un mondo del genere, mi riconosco. Sono io".Se la gente abbandona la nostra patria per i motivi elencati prima, ciò significa che in Italia le cose funzionano diversamente.
Abbiamo un sistema alternativo. Perché usare la meritocrazia? Che vantaggi apporterebbe alla nostra Nazione? Forse, personale più competente, istituzioni più efficienti? Mmh, pessima idea. Non vogliamo che le persone sappiano fare il loro lavoro, non sarebbe produttivo per la nostra società. E poi, per quale stupido motivo, se uno arriva prima alla fermata, deve salire per primo sul bus? E' come dire che, se uno si laurea con 110 e lode, deve essere iscritto in graduatoria più in alto di uno che si è laureato con 70. Assurdo! Sarebbe come dire che, se uno è da 6 mesi in lista d'attesa per un trapianto, ha la priorità su uno che è in lista d'attesa da un giorno soltanto, anche se il primo è un operaio e il secondo è un onorevole. Dai, non ha senso. Ma come si fa a voler andare in Inghilterra!? Eh no, dai, noi siamo il "Paese dei furbi", non possiamo mica adeguarci a queste bassezze! Che ipocrisia! E poi, come si può pretendere che le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini? Ma da quando!? Mio nonno picchiava mia nonna, perchè suo padre lo faceva. E lui lo faceva perchè suo padre lo faceva. Ma solo perchè suo padre a sua volta lo faceva. Quindi è giusto. Ma poi, perché i politici si dovrebbero dimettere per i loro scandali?? Ai fedeli della Televisione piacciono così tanto, perché privarli di un simile spettacolo? Dovrebbero, invece, mettere un televoto, così da eliminare, o dimettere, chi non fa abbastanza pubblicità al proprio partito. Cioè, e poi perché non dovrei evadere le tasse? Lo fanno tutti! Scemo chi le paga. Come se aiutassimo la nostra società, a rispettare la legge..

Già, come si fa a voler andare in Inghilterra?
Meglio restare in Italia, almeno non devo fare i conti con la mia correttezza morale. Nessun rimorso di coscienza. Nessun angioletto bianco sulla mia spalla verrà a sgridarmi per quello che faccio. Nessun pudore.

Solo i coglioni e i farabutti opterebbero per un altro Paese.
Credeteci, ve lo dice una cogliona e farabutta!

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