martedì 20 ottobre 2009

Gentilezze.

Autrice: Erica

"Chi ha reso l'uomo il giudice esclusivo
se la donna condivide con lui il dono della ragione?"
(Mary Wollstonecraft)



Inauguro anche io questo blog che spero con tutto il cuore abbia la diffusione che merita, o che almeno meritano le intenzioni che ne stanno alla base. Premetto che questo blog è un aggregatore di opinioni e non una testata giornalistica di alcun tipo, e che chiunque sia disposto ad un confronto civile di cui purtroppo non abbiamo l'esempio, a giudicare dal precedente post, è benvenuto. Voglio inoltre sottolineare che questo blog è gestito da un gruppo di studenti universitari, il cui guru è l'autore dei post di cui sotto. Non siamo sovversivi, ma solo amanti delle parole. La comunicazione così come ne siamo dotati è quanto di più prezioso l'evoluzione ci abbia donato. Perché soffocarla sotto una coltre di barbarie e di maleducazione? Voglio spronare chi leggerà a riscoprire la bellezza del dialogo e dello scontro civile, anche. Perché le parole sono l'espressione diretta di una facoltà stupenda e a volte terribile: pensare.
Detto ciò, con questo mio primo intervento, voglio, come ragazza e donna, esprimere il mio disgusto per le recenti offese, malignamente reiterate nel corso dell'anno, contro il genere femminile, dalle più alte cariche dello Stato, che per rispetto mi ostino a scrivere con la lettera maiuscola ma che di maiuscolo ormai non ha un beneamato.
Non voglio finire in un discorso trito e ritrito fatto di divisioni manichee tra destre e sinistre varie. Non è una questione politica, non più purtroppo. L'educazione è super partes.
Ormai la politica è incoerente anche nel nome stesso. Non è più un preoccuparsi per la città o la provincia o lo Stato. E' un attaccarsi vicendevole e continuo, infantile a dir poco.
E' un gioco a chi urla di più, ma quel che è peggio a chi urla più insulti verso l'altro.
Ora, io so che i signori onorevoli hanno studiato, sono quasi tutti laureati in economia, giurisprudenza, lettere... Perché non applicano l'oratoria che di sicuro devono avere appreso in giovane età? Non credo che nomi come Demostene, Cavour, Martin Luther King siano a loro estranei. LORO trascinavano le folle in nome di ideali enormi, perchè noi oggi, nel 2009 siamo arrivati a questo?



Perché l'insulto ha sostituito, tanto per citarne una, la dilogia? Ma oltre a ciò, perché dimostrare una tale, incommensurabile maleducazione nei confronti dell'altro sesso? Con la morte nel cuore, mi sembra che sia lo specchio di una realtà esistente, creata a colpi di intorpidimento mediatico: ovvero, la donna non ha altro ruolo se non acconsentire alle proposte dell'uomo, se poco avvenente. Se bella, per giunta, ha anche il tacito dovere di rendersi pronta a qualsiasi voglia del presunto maschio alpha di turno. Che alpha non è più nel momento in cui scade in beceri ricatti, quali la promessa di una carriera vincente o le luci della ribalta, per riassaporare quella gaudenza smodata e fuori luogo che l'età e la posizione non gli permetterebbero (condizionale d'obbligo) di berciare. E tutto nel nome di un sotteso, volgare maschilismo anacronistico e spavaldo che fa della donna un abbellimento estetico alle aule del potere. La donna che avanza nei teatri della politica italiana s'ha da essere soubrette.
Allora da donna, mi inserisco anche io in questo discorso che ho smesso di fare più o meno in II media, ma se i nostri capi del governo dovrebbero essere d'esempio, che sia!
Allora, parlando da un punto di vista meramente estetico, perché le elettrici italiane non possono avere la tenue e piacevole abbronzatura di Obama o lo sguardo glaciale di Jens Stoltenberg, premier norvegese? Perché noi elettrici dobbiamo avere un nano più fanatico del botox di Samantha di Sex&The City? Perché dobbiamo avere un ministro dalle fattezze faunine quale ci mostra essere Brunetta? Perché dobbiamo stare a guardare e quindi essere spronate nel voto dalla voce citofonesca di La Russa o dall'assenza di qualunque canone di bellezza di qualunque cultura, come fieramente ci mostra essere Schifani? E' un discorso talmente qualunquista e basso che mi vergogno che persone che si fanno chiamare onorevoli, si permettano di fare ogni giorno.
Da quando ho incominciato a interessarmene, ritengo davvero pessima questa svalutazione e mercificazione, anche intellettuale della donna politica che in Italia non ha voce o se non altro, non di certo alla pari degli uomini. Le donne politiche italiane non hanno peso, e vengono, come si vede dal video, zittite da offese retrograde, non perché non sanno che cosa rispondere, credo. Anzi ,dagli occhi di Rosy Bindi, occhi di persona, senza colori politici, traspare stupore.
Lo stesso stupore e poi sdegno verso una persona che urla ai quattro venti le sue presunti doti di gentleman, che punta il dito contro chi NON fa della politica una meretrice da quattro soldi, contro chi NON scimmiotta le usanze di paesi, restando però ancorati ad un amarcord fascistoide, nella convinzione che le donne abbiano sempre bisogno di protezione, debbano sempre essere frenate quando sconfinano nel campo del pensiero attivo, peggio ancora se dissidente.
Ma ormai quello sdegno ha un che di eroico. Lo status quo si è cristallizzato nella mente dell'italiota medio, che si trova spiazzato se una donna gli risponde a tono.
Dannazione, è tremendo che a 21 anni si debba essere così moralisti. Che ci resta?
Io nel mio piccolo ho firmato l'ennesimo appello di Repubblica. Non ci resta altro, prima dell'emigrazione.

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