lunedì 2 novembre 2009

La S sta per Silvio.

Autore: Simo


Roma, 1 nov. (Apcom) - Venerdì l'apertura a Massimo D'Alema, la tentazione di svelenire il clima politico. Oggi un affondo durissimo, una promessa che farà discutere: Anche se mi condannano, non mi dimetto. Silvio Berlusconi, intervistato da Bruno Vespa, affronta lo spinoso argomento dei processi a suo carico, ripartiti dopo la bocciatura del Lodo Alfano. Il Cavaliere premette "Ho fiducia nell'esistenza di magistrati seri che pronunciano sentenze serie, basate sui fatti". Poi però aggiunge: "Se ci fosse una condanna in processi come questi, saremmo di fronte a un tale sovvertimento della verità che a maggior ragione sentirei il dovere di resistere al mio posto per difendere la democrazia e lo stato di diritto". Il premier non si limita a giurare che andrà comunque fino in fondo, ma interviene anche nel merito del processo Mills: "E' una sentenza che certo sarà annullata dalla Corte di Cassazione". Per Berlusconi, d'altra parte, il Presidente del Consiglio subisce una campagna internazionale "partita da 'Repubblica' e l''Espresso', per gettare fango su di me".

Fonte:
http://www.apcom.net/newspolitica/20091101_050840_3f88790_74939.html

Avete letto bene? Vi siete concentrati sulle frasi che vi ho messo in grassetto? Non vorrei mai fraintendere, vi dico ciò che ne deduco io e, se non siete d'accordo, commentate liberamente.

Praticamente, il nostro Premier Silvio Berlusconi afferma di avere piena fiducia nell'efficienza della magistratura italiana e poi aggiunge che se dovesse essere condannato sarebbe un errore della medesima magistratura o, peggio ancora, un piano diabolico per sradicarlo dalla sua poltrona... e quindi rimarrebbe comunque al suo posto per combattere il male al fianco di Mazinga e Ufo Robot.
Ecco, a questo punto mi chiedo: che limiti ha una figura politica che, anche se sotto condanna, continua comunque ad esercitare la sua carica, pur se inquinata dai crimini commessi? E soprattutto, a cosa si riduce il potere decisionale del popolo su chi deve sedersi su quella poltrona?

Non metto in dubbio che quasi il 35% dei votanti italiani (la maggioranza percentuale) nelle ultime elezioni ha votato il partito di Berlusconi, ma il Berlusconi che hanno votato allora non era sotto condanna. Non è una differenza da niente. Nel caso in cui fosse veramente condannato, per "difendere la democrazia" dovrebbe come minimo accettare di indire delle nuove elezioni, in modo tale da permettere a coloro che l'hanno votato in precedenza di decidere se il fatto che sia condannato è un problema o meno e di conseguenza se tenerlo al suo posto oppure eleggere qualcun altro. Purtroppo in Italia non esiste una legge che costringa il Premier a comportarsi in maniera democratica e dubito ci si possa appellare alla sua moralità.

Il Premier però aggiunge che se venisse condannato si tratterebbe di un "sovvertimento della verità" e quindi ci pone di fronte a un bivio: aut viene assolto e quindi la magistratura agisce bene e ci si può ancora fidare della giustizia italiana aut viene condannato e quindi la magistratura non è altro che un branco di cospiratori comunisti che vogliono incastrarlo. In ogni caso, le sue dimissioni non sono contemplate.

Ma dove si arriverà di questo passo? Allora se Berlusconi dovesse perdere alle prossime elezioni si tratterebbe di brogli e quindi rimarrebbe comunque al suo posto? Non dovesse essere rieletto, accuserebbe il popolo di cospirare contro di lui e rimarrebbe al suo posto, magari continuando ad asserire che il 70% degli italiani è con lui?

Non si deve mai sottovalutare il potere delle parole. Con quelle parole Silvio Berlusconi ha affermato che non esiste una circostanza legale che lo possa porre in condizione di essere rimosso dalla sua carica, niente di più e niente di meno. E allora dov'è la democrazia se il popolo non ha più un vero potere elettivo? Dov'è l'uguaglianza se il Premier si può permettere di commettere qualsiasi reato e passarla sempre liscia, accusando i giudici di inefficienza o addirittura di cospirazione? Dov'è la giustizia se le leggi più elementari della nostra Costituzione vengono viol(ent)ate?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono ormai 15 anni che l'italia vive questa situazione, e se Silvio, ancora oggi è il nostro Presidente del Consiglio è perchè ci sono tanti italiani che si riconoscono in lui.
Sono quelli che ti ritrovi come colleghi nei luoghi di lavoro, che anzichè cercar di far carriera per il loro merito, preferiscono screditare chi gli sta intorno, sono quelli che è meglio essere intolleranti con il diverso (da che cosa poi?)perchè sennò chissà dove si va a finire, sono quelli che pensano che se c'è tanta gente che sta peggio di te allora vuol dire che a te non va così male..., sono quelli che più la metti in quel posto al prossimo, più sei furbo..., gente così ce n'è molta di più che il 35%, quindi è lecito pensare che molti si annidino anche tra chi non lo vota... se si vuol provare a cambiar l'Italia è cotrastando queste persone che si deve iniziare, e forse tra due o tre generazioni... chissà...

Unknown ha detto...

Concordo, proprio per questo motivo scrivo e cerco di far riflettere la gente con i miei articoli. Il più grande problema degli italiani è proprio il loro sentirsi furbi a metterla in quel posto al prossimo pur di fare il proprio bene, ragionamento assolutamente illogico in una società civile, dove ogni entrata ed ogni uscita è studiata in modo tale che ciò che ti esce oggi rientrerà domani. E' la mancanza di senso civico la grande pecca degli italiani. Come puoi considerare furbo un evasore fiscale? Solo ignorando il fatto che le tasse che lui evade sarai tu a pagarle (ad esempio).

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