martedì 3 novembre 2009

Posso giocare anche io?

Autrice: Enrica

Da un’intervista a Confalonieri (grande amico di Berlusconi nonché collaboratore, spalla ecc ecc…), a proposito di Silvio.

Il senso dello Stato? La magistratura è importante.
«I giudici sono potenti e ci tengono ad esserlo. Berlusconi si difende».
Scappando dai processi, cambiando le leggi…
«Le leggi ad personam? Le fa per proteggersi. Se non fai la legge ad personam vai dentro. Una volta dentro, poi non ti chiedono scusa. È il sistema della giustizia i
n Italia. I magistrati sono gli unici che non pagano mai: irresponsabili».
Perché i magistrati ce l’hanno con lui?
«Viene vissuto come un parvenu, come un intruso».
E invece?
«Invece è un genio
».
Ma che senso aveva l’anticomunismo se il comunismo non c’era più?

«C’erano gli effetti della sbronza comunista. C’era ancora la paura del comunismo».
E Berlusconi ne ha approfittato. Marketing.
«Ma anche politica».
Glielo dice a Berlusconi che i comunisti non ci sono più?
«Glielo dico. Ma bisogna ammettere che è un ottimo argomento di vendita».
Politica e marketing…

«Se funziona... In fondo gli altri, pur di vendere copie, gli danno del pedofilo».
Molta ambizione…
«D’accordo, era pieno di sé, si sentiva migliore di quelli che vedeva intorno. Lui ha un naturale superiority complex. Si potrebbe dire che è un po’ bauscia. Ma ha dimostrato che è bravo: può permettersi queste cose».
Lei ha detto una volta:
«Berlusconi è un Ceausescu buono». «Intendevo un sovrano illuminato, tipo Re Sole».
Lui dice: «Purtroppo non ho il cinquantun per cento»...
«Trattare non gli piace. Gli riesce difficile prendere atto che la democrazia pone dei freni. Silvio è un uomo del fare. I freni gli danno fastidio. Ma non è un dittatore come dicono».

Questa lunghissima intervista a Confalonieri (tratta da lastampa.it) mi ha colpito molto. Confalonieri, giustamente, parla di Silvio come di un amico. Tranquillamente, espone difetti e, soprattutto, pregi del suo caro amico presidente. Ci ride su, alleggerisce i fatti, lo difende accusando le altre parti (gli amici lo fanno), parla di alcune delle sue mosse politiche come di bravate.

Va bene, Fedele, sei un buon amico. D’altra parte, avete girato il mondo insieme facendo piano bar sulle navi da crociera. Però, cerca di capire. Non è più un gioco, questo. Silvio ora è presidente del consiglio.. le cazzate che fa non riguardano voi due, ma quasi 60 milioni di persone. Più qualcuno all’estero.

Il tuo amico Silvio si è fatto strada, e tu insieme a lui. Vi siete divertiti, vi siete arricchiti, siete diventati importanti. Ora ci pensi tu a dirglielo che non è bravo a giocare al presidente del consiglio? Qualcuno gliele ha spiegate le regole prima? Forse non le ha capite! Dopo tanto tempo, uno si dimentica. Sarebbe il caso di rinfrescargli le idee. Le regole sono spiegate nella Costituzione Italiana, ricordi?

Poi, ci sarebbe da aggiungere ancora una cosa. Silvio non è l’unico giocatore in questo folle gioco. In teoria, saremmo in tanti. Un po’ tutti, ognuno è libero di partecipare. Non ho capito perché bisogna sempre fare vincere Silvio. Non gli hanno insegnato che in ogni partita c’è chi vince e c’è chi perde? Forse che lo fanno vincere perché è fastidioso vederlo piangere, dimenarsi, arrabbiarsi, urlare.. bè, sì, forse sì. Dopo un po’ uno si stanca, non ha più voglia e si arrende: “Ok, hai vinto tu. Contento?”.

Per concludere, ecco un altro assaggio dell’intervista.

Ho visto la sua tomba, nel mausoleo di Arcore.
«Una sciocchezza…»
L’ha fatta lui…
«Ma oh! Un po’ di megalomania gliela vogliamo dare?»
E diamogliela…
«Non avrebbe fatto quello che ha fatto se non fosse un po’ megalomane».

Ecco, proprio la parola che stavo cercando. MEGALOMANE. Solo un megalomane può mettere di mezzo 60 milioni di persone per fare i suoi porci comodi. Solo un megalomane ha bisogno di riflettori di tutto il mondo puntati addosso per sentirsi realizzato. Solo ad un megalomane è concesso di vincere sempre, o al massimo perdere, ma non secondo il regolamento. Perché non sono previsti salti turno o penitenze, per i megalomani.

Perché non sono previsti salti turno o penitenze, per i megalomani?

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