venerdì 8 gennaio 2010

Sovrani e sudditi

Autore: Simo

Smettiamola!
Basta parlare di Sinistra e Destra. Basta comizi, basta battaglie verbali, basta bugie... Non facciamoci fregare. Dicono che l'Italia è il regno dei furbi, ebbene dimostriamolo e smettiamo di mentire a noi stessi: la democrazia non esiste più. E' difficile farsene una ragione, come è difficile accettare che Babbo Natale non esiste e che la Befana non verrà più a farci visita... ma bisogna fare uno sforzo, piangere un po' e poi crescere. Oh si, loro (i cosiddetti "politici") sono molto abili a camuffarsi da Santa Claus; sono bravissimi nel convincerci che la Befana ci porterà ancora i dolcetti, ma non è così. Ci trattano come dei bambini, vogliono continuare a farci vivere in un mondo di favole dove la politica ha ancora come primo obiettivo il benessere dei cittadini e lo sviluppo del Paese, dove chi sbaglia paga, dove la legge è uguale per tutti, dove il razzismo è solo un brutto ricordo, dove la crisi è quasi finita. CAZZATE. La politica è MORTA. La democrazia è MORTA. Basta smettere di guardare la TV e cominciare ad OSSERVARLA per rendersene conto: gli scontri politici sono delle farse. Gente che grida paroloni al vento senza mai arrivare al punto, senza mai ammettere colpe, senza mai realizzare qualcosa di concreto. Le uniche cose concrete sono i soldi che si intascano ogni mese, equivalenti ad uno stipendio ANNUALE di un operaio (se fortunato); sono le pensioni che ottengono con una sola legislatura, mentre tutti noi dobbiamo lavorare una vita per ottenerla; sono i privilegi che hanno sempre e ovunque, a teatro, al museo, al ristorante! E chi non è in politca cosa fa? Li guarda dal basso mentre si spartiscono la torta e intanto muore di fame. E allora perchè nessuno reagisce? Per due motivi principali: 1) accettare che NESSUNO tra i politici fa il nostro interesse è spaventoso e 2) siamo troppo comodi e il timore di perdere quel poco che abbiamo (e che comunque è tutta la nostra vita) ci terrorizza. E allora conviene illudersi che prima o poi le cose si assesteranno, che c'è ancora qualcuno in cui confidare, che verrà Superman a salvarci.
Bisogna dire NO. Bisogna capire che stiamo andando nella direzione sbagliata e cambiarla o si arriverà a un drastico punto di non ritorno... E come si fa a cambiare direzione? A piccoli passi e soprattutto muovendo il primo essenziale passetto: comprendere la VERA situazione in cui viviamo. E la situazione in cui viviamo non è una Repubblica, non è una democrazia, è un IMPERO e come in tutti gli imperi, c'è il Re, ci sono i nobili e ci sono i servi. Per vederla in maniera ancora più semplificata, ci sono i ricchi e ci sono i poveri. Punto, non c'è nient'altro! Tutto il resto è un velo di Maya che ci impedisce di riconoscere questa basilare realtà, perchè il fatto di riconoscerla corrisponderebbe ad un duro colpo per i potenti che ci velano gli occhi.
Prima di darmi del pazzo, pensateci bene. Quanto sono lontani i politici dai veri problemi della società? Quand'è stata l'ultima volta che avete avvertito un beneficio EFFETTIVO derivato DIRETTAMENTE da un'azione politica di qualsiasi fazione? Loro sono un mondo a parte, sono la casta privilegiata dei sovrani e noi siamo la casta massacrata dei sudditi. E' una visione avvilente e deprimente, ma è la realtà in cui viviamo. I politici appaiono in televisione e parlano, dicono cose, poi le smentiscono, poi le ridicono, poi si correggono, prima si attaccano, poi si alleano... Non è palese?! Ci prendono in giro. Non c'è una Sinistra, non c'è una Destra: sono solo PAROLE che hanno perso il loro significato e che vengono strumentalizzate per farci credere di viviere ancora in una Repubblica democratica dove il popolo è sovrano. NON E' COSI'. Se il popolo è sovrano, perchè è infelice? Se il popolo è sovrano, perchè guadagna meno dei politici? Se il popolo è sovrano, perchè non può scegliere i propri ministri? Sono molte le cose che non tornano se si vuole continuare a credere alla favola della democrazia. Ma se si trova il coraggio di smascherarne la menzogna, allora ogni pezzo del puzzle va al suo posto e la realtà ci appare per come è davvero. E non è una cosa da poco, perchè conoscere a fondo la situazione avversa in cui si vive ed il nemico da combattere per migliorarla è il primo e fondamentale passo verso la riconquista della dignità e della giustizia. SVEGLIA!

lunedì 21 dicembre 2009

Lettera del 16 maggio 2009

Autore: Simo


Mi è giunta un'email sensazionale che vorrei condividere con tutti i lettori del blog, perché penso che sia un'efficacissima opera di smascheramento dell'ipocrisia ecclesiastica nei riguardi dell'omosessualità. Non so chi l'abbia scritta, ma lo/la ringrazio calorosamente e invito tutti coloro che la gradiranno a fare un sostanzioso forward ed inoltrarla al maggior numero di persone possibile. Mi sono preso la briga (e di certo il gusto) di cercare e riportare ogni passo biblico citato, riferendomi al sito La Sacra Bibbia Online, in modo tale da poter confrontare direttamente il testo con le Sacre Scritture e rendere la lettura decisamente più gustosa.

Tempo fa un NOTO RELIGIOSO, dalle onde radio di Radio Maria, ha risposto
ad un ascoltatore che l'OMOSESSUALITA' E' UN ABOMINIO, perchè a dirlo è
la BIBBIA (Levitico, 18,22 -
Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è abominio).
UN ABOMINIO CHE NON PUO' ESSERE TOLLERATO IN NESSUN CASO.
Lo stesso ascoltatore, successivamente, ha scritto questa lettera al
NOTO RELIGIOSO...

Lettera del 16 maggio 2009

Caro sacerdote, le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo
sulle leggi del Signore.
Ho imparato davvero molto dal suo programma, e ho cercato di condividere tale conoscenza con più persone possibile.
Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò è un abominio.
Fine della discussione.
Però, avrei bisogno di alcun consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.

- Vorrei vendere mia figlia come schiava, come prevede Esodo 21:7 (Se uno vende la propria figlia come schiava, questa non se ne andrà come se ne vanno gli schiavi.). Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?

- Quando do fuoco ad un toro sull'altare sacrificale, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Levitico 1:9 - ma le interiora e le gambe si laveranno con acqua, e il sacerdote farà fumare ogni cosa sull’altare, come un olocausto, un sacrifizio di soave odore, fatto mediante il fuoco all’Eterno.). Il problema è con i miei vicini. Quei blasfemi sostengono che l' odore non è piacevole per loro. Devo forse percuoterli?

- So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni
(Levitico 15:19-24 - 19 Quando una donna avrà perdite di sangue per le mestruazioni, la sua impurità durerà sette giorni; e chiunque la toccherà sarà impuro fino a sera. 20 Ogni letto sul quale si sarà messa a dormire durante la sua impurità sarà impuro; e ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà impuro. 21 Chiunque toccherà il suo letto si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. 22 Chiunque toccherà qualsiasi mobile sul quale la donna si sarà seduta si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. 23 Se qualche cosa si trovava sul letto o sul mobile dove la donna sedeva, chiunque tocca quella cosa sarà impuro fino a sera. 24 Se un uomo si unisce a lei così che l'impurità di questa lo tocca, egli sarà impuro sette giorni; e ogni letto sul quale si coricherà sarà impuro.). Il problema è: come faccio a chiederle se ce le ha oppure no? Molte donne s'offendono.

- Levitico 25:44 (Quanto allo schiavo e alla schiava che potrete avere in proprio, li prenderete dalle nazioni che vi circondano; da queste comprerete lo schiavo o la schiava.) afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere. Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?-

- Un mio vicino insiste per lavorare di sabato. Esodo 35:2 (Sei giorni si dovrà lavorare, ma il settimo giorno sarà per voi un giorno santo, un sabato di solenne riposo, consacrato al SIGNORE. Chiunque farà qualche lavoro in esso sarà messo a morte.) dice
chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato
ad ucciderlo personalmente?

- Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è un
abominio (Levitico 11:10 - Ma tutto ciò che non ha né pinne né squame, sia nei mari sia nei fiumi, fra tutto ciò che si muove nelle acque e tutto ciò che vive nelle acque, lo considererete abominevole.), lo è meno dell'omosessualità. Non sono d'accordo. Può illuminarci sulla questione?

- Levitico 21:20 (né il gobbo, né il nano, né chi ha un difetto nell'occhio, o ha la rogna o un erpete o i testicoli ammaccati.) afferma che non posso avvicinarmi all' altare di Dio se
ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso occhiali per leggere...
La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c'è qualche
scappatoia alla questione?

- Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Levitico 19:27 - Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, e non ti raderai i lati della barba.). In che modo devono esser messi a morte?

- In Levitico 11:6-8 (6 la lepre, perché rumina, ma non ha l'unghia spartita; la considererete impura; 7 il porco, perché ha l'unghia spartita e il piede forcuto, ma non rumina; lo considererete impuro. 8 Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro corpi morti; li considererete impuri.) viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri. Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti?

- Mio zio possiede una fattoria. E' andato contro Levitico 19:19 (Osserverete le mie leggi. Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con due specie di semi, né porterai veste tessuta di due diverse materie.), poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. È proprio necessario che mi prenda la briga di radunare
tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, come simpaticamente consiglia Levitico 20:14 (Se uno ha relazioni sessuali con la figlia e la madre è un delitto; saranno bruciati con il fuoco lui e loro due, affinché non si trovi fra voi alcun delitto.) per le persone che giacciono con consanguinei?

So che Lei ha studiato approfonditamente questi argomenti, per cui sono sicuro che potrà rispondermi a queste semplici domande.
Nell'occasione, la ringrazio ancora per ricordare a tutti noi che i comandamenti sono eterni e immutabili.

Sempre suo ammiratore devoto.
Utilizzare passi biblici quando fa comodo e ignorarli del tutto quando possono contraddire è ipocrisia pura. Se il Regno dei Cieli è la ricompensa per aver seguito parola per parola la Bibbia, allora mi auguro di non vederlo mai questo regno, perchè sarebbe un abominio peggiore perfino dei crostacei.

venerdì 18 dicembre 2009

Le guglie del Duomo sono troppo acuminate

Vorrei spendere due parole su quanto è successo pochi giorni fa al premier Silvio Berlusconi. Non ho mai espresso nessun tipo di simpatia per la sua persona, ma questo non significa che sia felice di ciò che ha dovuto subire, anzi sono dispiaciuto del fatto che si sia giunti a una situazione del genere. Ma non fraintendetemi: non intendo accusare l'opposizione di aver oltrepassato il limite, come ho sentito dire da vari politici di destra in molti programmi televisivi. Teniamo presente che a lanciare la statuetta è stato un uomo dei problemi mentali certificati, il che lo estrapola totalmente dal contesto politico: non è un attentato di sinistra, non è un terrorista comunista, niente di tutto ciò. Molti onorevoli si sono dilungati sualla questione del clima politico, altri si sono accaniti contro internet, altri ancora sono stati accusati di fomentare la violenza. Il mio modesto parere è che tutto ciò si riduca a un mero specchio per le allodole il cui scopo è fuggire dalla responsabilità per affibbiarla a qualcun altro.


La puntata di ANNOZERO di ieri sera è stata ottima, come non ne vedevo da tempo. Vi invito a guardarla, se non l'avete già fatto, seguendo questo link: http://www.annozero.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-0d9dfdfa-97c1-452f-8ca2-84723b9c1917-annozero.html?p=0%22
I punti chiave sono sostanzialmente due:
  1. Perchè è successo?
  2. Come evitare che succeda di nuovo?
Sul primo punto le accuse volano, ma volendo riassumere la situazione si può dire che la destra attribuisce a Di Pietro e a certi gruppi di Facebook la responsabilità del clima d'odio che ha generato il gesto violento di Massimo Tartaglia. Non è stato difficile smontare queste affermazioni: Di Pietro ci ha provato, ma considerata la sua incapacità espressiva è solo riuscito ad essere frainteso e a dare l'occasione al ministro Lupi di strumentalizzare le sue parole; Travaglio invece con la sua lucidità è riuscito a spiegare semplicemente ciò che è successo: non esiste in tutto il mondo un premier come Berlusconi. Lui è l'unico che esige di essere amato, all'estero il premier non ha nessun bisogno di essere adorato o invidiato. L'importante è che svolga i suoi compiti e che righi dritto con la giustizia. In Italia invece è l'esatto contrario! Berlusconi è un leader carismatico e questa sua peculiarità lo induce inevitabilmente a generare un clima che non è solo di odio, ma anche di amore. Quale altro premier ha un inno personale che canta Meno male che Silvio c'è? Ogni personalità carismatica (ed è la storia ad insegnarlo) genera inevitabilmente una situazione attorno a sé che si divide esclusivamente tra amore e odio, non ci sono vie di mezzo! Non si può disinteressarsi di Berlusconi, è ovunque, se ne parla sempre e lui desidera che si parli sempre di lui. In questo senso, è stato il premier stesso a creare l'atmosfera che lo circonda, dove devoti sudditi si scontrano con accaniti oppositori. Figuriamoci che effetto può avere un carisma simile nella mente deviata di uno psicolabile,che non è in grado di gestire le emozioni! Il rischio di essere attaccato era più che ovvio: si è avvicinato alle transenne ed è stato fermo invece di camminare, rendendosi così un bersaglio più facile. In più le sue guardie del corpo erano distratte! E' questo il problema, è questo ciò che è andato storto.

Non è colpa di Facebook, né di Di Pietro! Se c'è da attribuire una colpa, allora è tutta della sicurezza! Quelli sono uomini pagati per essere sempre vigili, dove stavano guardando quando Tartaglia prendeva la mira? E' compito della scorta proteggere il premier. In più, una volta messo in salvo il premier nella sua auto, questa avrebbe dovuto sgommare via alla velocità della luce, allontanarsi immediatamente dal pericolo. E invece cosa fa Berlusconi? Non solo esce dall'auto, ma la utilizza come piedistallo per elevarsi sul pubblico. I suoi seguaci hanno subito colto il gesto come un atto di grande coraggio, una dimostrazione di forza, un atteggiamento quasi eroico. In realtà è stato avventato ed è andato contro ogni regola di sicurezza. Cosa sarebbe successo se lì ci fossero stati degli altri uomini armati? Lasciamolo all'immaginazione sperando che vi resti. Il premier, leader carismatico, deve tenere conto di queste eventualità e la sua scorta ha il dovere di proteggerlo con le dovute precauzioni. Non è successo. E la destra si è precipitata a capofitto in accuse avvelenate verso internet e verso la sinistra, solo per non dover ammettere che la mancanza è stata tutta della sicurezza del premier e che le cause sono da ricercare nel suo atteggiamento da grand'uomo carismatico. Questo non significa che se l'è cercata, tanto meno che se lo meritava. Significa solo che avrebbe dovuto, il premier, stare più attento e che la sua scorta ha fallito. E' la sicurezza qui il tema principale e dopo un avvenimento simile, in qualsiasi altro paese, il ministro dell'Interno si sarebbe dimesso! Che diritto ha di essere ministro dell'Interno e della sicurezza Maroni se non sa nemmeno garantire la sicurezza del primo ministro? Ma si sa già come andrà a finire: Berlusconi è furbo e saprà sfruttare la cicatrice a forma di Duomo per riscuotere ancora maggiore rispetto e consenso dal pubblico; l'inetto Maroni rimarrà al suo posto e nessuno gli dirà nulla; la destra continuerà ad affermare che il governo funziona alla perfezione e che le uniche falle sono dovute alla sinistra; etc... etc...



Passiamo al punto 2: come evitare che succeda di nuovo (o almeno provarci)? Semplice, rispettando le norme sulla sicurezza che sono state totalmente infrante sia dal premier che dalla sua scorta: camminare e non stare fermi; prestare attenzione quando si è vicini alla folla; allontanarsi immediatamente dal pericolo se accade qualcosa.

In ultimo, vorrei aggiungere una riflessione che mi viene leggendo le parole del grande giornalista e scrittore Indro Montanelli: "Berlusconi è l'unico bugiardo sincero che io conosca, crede davvero alle scempiaggini che dice e che fa". Berlusconi ha affermato più volte di avere il consenso del 70% degli italiani. E' una balla colossale! Nelle ultime elezioni il suo partito, non lui ma il suo partito, è stato votato non dal 70% degli italiani, ma dal 34% degli elettori!!! C'è una differenza sostanziale tra ciò che dice Berlusconi e ciò che è dimostrato dai fatti. Il problema è che Silvio sembra davvero essere convinto di essere amato tutti gli italiani e il gesto di Tartaglia è stato solo la dimostrazione di quanto si sbaglia. C'è da sperare solo una cosa: che il premier non finisca con l'emanare una legge per segare di netto le bellissime - ma decisamente troppo acuminate - guglie del Duomo di Milano.

GCAP > Press the 8 > Petizione

Autore: Simo


Meno di 4 giorni fa, sono stato contattato da un blogger di nome Daniele (http://viralmente.blogspot.com/) il quale mi ha inviato una email informativa a proposito di una "nuova petizione che GCAP (http://www.gcap.it) intende rivolgere alle autorità, per ricordare loro gli accordi stabiliti durante il G8 di luglio, per combattere la povertà. " Cito di seguito il resto del messaggio:
Per ottenere la necessaria visibilità e coinvolgere gli utenti, è stato creato un simbolico gioco su facebook, attraverso il quale è possibile "fare pressione" sui grandi del mondo: http://apps.facebook.com/gcap_press_the_eight/
A supporto sono stati realizzati una fanpage (http://www.facebook.com/home.php#/pages/GCAP-Coalizione-Italiana-contro-la-Poverta/49992913309?ref=ts)
e un video (http://www.youtube.com/watch?v=P_2hl1R7UwE).
Dopo aver preso visione del filmato su Youtube e giocato con l'applicazione su Facebook, mi sono recato sul sito della GCAP per approfondire un po' la questione. Avevo già visto in giro per la città alcune cartoline simili a queste

e, grazie a questo felice scambio di informazioni, ho avuto modo di comprendere un po' meglio di cosa si trattasse. Infatti Daniele mi ha gentilmente dato l'occasione di intervistare una responsabile del GCAP, Valentina Montanaro, la quale mi ha celermente e cordialmente risposto.
Cosa significa GCAP?

La GCAP Italia è la Coalizione Italiana contro la Povertà (acronimo di GLOBAL CALL TO ACTION AGAINST POVERTY), un network sostenuto da oltre 10 milioni di cittadini italiani, che raduna più di 70 organizzazioni, associazioni, sindacati e movimenti della società civile italiana e internazionale e il cui scopo principale è la lotta alla povertà e agli effetti del cambiamento climatico.

In che modo è possibile aderire a GCAP?

Tutti i cittadini italiani possono aderire a GCAP firmando la petizione su www.gcap.it, sostenendo le nostre iniziative e partecipando alle nostre campagne online su facebook o altri social networks. Le organizzazioni italiane che sono interessate ad aderire a GCAP possono contattare la segreteria per maggiori informazioni – i riferimenti sono sul sito www.gcap.it

Che cos'è Press The 8?

‘Pressthe8’ è una campagna lanciata da GCAP nel marzo 2009 con lo scopo di fare ‘pressione’ sui leader del G8 e sulla Presidenza Italiana affinchè mantenga le promesse sulla lotta alla povertà e sul cambiamento climatico. Con Press the 8, GCAP ha mobilitato i cittadini di tutta Italia partecipando al Giro d’Italia, al concerto del 1° maggio e agli appuntamenti del G8, fino al Summit de L’Aquila, inclusa la consegna di un assegno di 1.500.000 firme al Presidente Berlusconi per richiedere il mantenimento delle promesse sulla lotta alla povertà ed al cambiamento climatico.

Con questa azione, la GCAP è riuscita a far arrivare le sue proposte sul tavolo dei leader G8 a L’Aquila. Questa campagna però non è finita dopo il G8; anzi, è proprio a riflettori spenti che occorre continuare a fare pressione sui leader perché mantengano davvero le loro promesse. La GCAP ha continuato a farlo, scrivendo un appello ai parlamentari, ma anche usando la Rete per diffondere e far conoscere sempre più il suo messaggio ai cittadini italiani.

La petizione del GCAP chiede che l’Italia e gli altri paesi del G8 mantengano le promesse. Esattamente quali di queste promesse sono state finora mantenute e quali no?

Tra le promesse non mantenute dall’Italia, quella di versare la propria quota dei 50 miliardi di dollari di aiuti pubblici allo sviluppo promessi dal G8 nel 2005, entro il 2010.
Ignorando le promesse ufficiali, il
Governo Italiano ha più che dimezzato gli aiuti ai paesi in via di sviluppo nel 2008 e nel 2009, e l’Italia è oggi in fondo alla classifica dei paesi donatori.

Il G8 ha anche promesso di assicurare, entro il 2010, l’accesso universale alle cure contro l’HIV/AIDS: un obiettivo ben lontano dall’essere raggiunto anche a causa di paesi come l’Italia che, ad oggi, non ci risulta abbia ancora versato il proprio contributo al Fondo Globale contro l’Aids per il 2009.

Una promessa mantenuta riguarda, invece la cancellazione del debito ai paesi più poveri del mondo, promessa nel 2005 e ad oggi realizzata. Anche qui l’Italia ha fatto la sua parte, ma in positivo, emanando nel 2001 una legge molto avanzata sul tema ed applicandola in modo adeguato.

Secondo la GCAP, Berlusconi ha attualmente ed effettivamente mantenuto le promesse fatte ai terremotati di L'Aquila?

Il lavoro di GCAP si concentra sul monitoraggio delle promesse che i leader G8 fanno per la lotta alla povertà nei paesi in via di sviluppo, e non su quelle che ciascun leader fa ai cittadini del proprio paese, su cui non siamo in grado di dare una valutazione.

La GCAP ha fatto qualcosa di più concreto di una petizione online?

La campagna Press the 8 – di cui l’applicazione face book fa parte – è stata lanciata a marzo e come si diceva, sono state già fatte azioni concrete, che, lentamente, stanno producendo cambiamenti. Ma c’è bisogno di ancora maggiore pressione affinchè le promesse del G8 diventino realtà per i poveri del mondo

Il giochino che hanno sviluppato è simpatico; inoltre ho apprezzato l'idea di utilizzare "martelli di gomma", un ottimo metodo per stirare la piega violenta che hanno assunto gli ultimi avvenimenti politici. La petizione si basa su un nobile principio e, per quanto si possa metterne in dubbio l'efficacia, firmarla non costa nulla ed è comunque un'occasione per affermare il proprio desiderio di pace ed egualità nel mondo. Vi ripropongo i link diretti al video, all'applicazione Facebook e alla petizione:






giovedì 3 dicembre 2009

Pier Luigi Celli e la lettera al figlio

Autore: Simo


Ormai tutti, o quasi, hanno sentito parlare della "lettera al figlio" scritta da Pier Luigi Celli e inviata a tutti i quotidiani. Qualcuno l'ha addirittura letta, me compreso, e l'ha trovata toccante, lucida, realista e tragica. E indubbiamente è così, è un testo certamente profondo, di particolare interesse per i laureandi/laureati disoccupati del paese e particolarmente struggente per i loro genitori. A costo di sembrare cinico, voglio andare controcorrente e porre un accento di dubbio sulla questione.

Ma chi è Pier Luigi Celli? Wikipedia ci dice che:

Pier Luigi Celli (Verucchio, 8 luglio 1942) è un imprenditore e dirigente d'azienda italiano, narratore e saggista, è direttore generale dell'università Luiss Guido Carli di Roma. È inoltre membro dei consigli di amministrazione di Lottomatica, Hera SpA e Messaggerie Libri.
E cos'è l'Università Luiss? Wikipedia ci dice che:

La Libera Università Internazionale degli Studi Sociali "Guido Carli", nota con l'acronimo LUISS, è un importante[2] ateneo universitario privato di Roma.
Non so voi, ma io, prima che la lettera comparisse in ogni TG e in alcuni programmi televisivi, non avevo mai sentito parlare del suddetto direttore generale della suddetta università. A giudicare dall'interesse che ogni media, cartaceo e non, ha mostrato nei confronti di questo documento, immagino comunque si tratti di un'importante figura nel panorama didattico italiano.

Però ci sono 2 cosette che mi fanno storcere il naso...

La prima è evidenziata da Wikipedia: la LUISS è un'università privata. Non solo, girovagando nel web ho scoperto che è nota per essere terreno fertile del nepotismo tra professori. Vi sono corridoi in cui le targhette degli studi dei vari docenti differiscono solo per specializzazione e nome, mentre il cognome rimane lo stesso. Si parla anche di lauree vendute... insomma, questa cosa a parer mio mette già in cattiva luce non solo l'università, ma anche il direttore generale della medesima, Celli.

La seconda evidenza fastidiosa cui accennavo prima è la seguente: guardate un po' cos'ho trovato a pagina 8 de Il Fatto Quotidiano di oggi... (n.d.r: un ringraziamento sentito a mio padre che me l'ha fatto notare)



Pier Luigi Celli pubblicizza il suo nuovo libro: "Coraggio Don Abbondio"! Gli auguro con tutto il cuore che le vendite vadano alla grande, ma penso che il caro direttore generale non abbia bisogno di buoni auspici, considerando il numero di volte in cui il suo nome è apparso su quotidiani e reti televisive, grazie alla lettera che ha toccato tutti nel profondo dell'animo. Certo, forse qualcuno potrebbe pensare che Pier Luigi sia un po' in malafede alla luce di ciò, ma, si sa, in un paese come questo è avere la maggioranza ciò che conta e sono convinto che la maggioranza rimarrà abbagliata dalla Sua lettera, direttore, e si precipiterà ad acquistare il Suo libro. E la minoranza si rassegni. In fondo è abituata a farlo.

lunedì 23 novembre 2009

White Christmas... why Christmas?

Autore: Simo

Se ne sente parlare parecchio ultimamente:

http://www.corriere.it/cronache/09_novembre_23/giuseppe_spatola_africani_in_piazza_tensione_nel_paese_del_white_christmas_3043622a-d7fc-11de-a7cd-00144f02aabc.shtml

http://www.zenit.org/article-20405?l=italian

http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/immigrati-13/viaggio-paese/viaggio-paese.html

http://www.libero-news.it/webeditorials/view/3655

L'iniziativa"White Christmas" portata avanti dal sindaco di Coccaglio Franco Claretti ha assunto varie forme a seconda della tendenza politica: su Repubblica viene definita una "caccia al clandestino in nome del Natale"; sul Corriere della Sera è un'"operazione per allontanare i clandestini"; su Libero, Fini la definisce una "stronzata". Sono propenso a credere che sia tutte e tre le cose. Come sempre accade, farsi un'idea chiara della portata della faccenda è complicato, anzi in questo caso impossibile dato che "mentre nel paese si discute e si commenta, l'amministrazione ha scelto il silenzio." Ma il problema è alla radice. Perchè il Natale?
Che la gestione dell'immigrazione in Italia sia una questione più che problematica mi sembra ormai ben chiaro. A questo proposito cito alcune parole intelligenti proferite da Calderoli (perdonate il paradosso): "È una stronzata, per usare il linguaggio di Fini, illudere gli extracomunitari che il nostro è il Paese di 'Bengodi’ e che c'è lavoro per tutti, visto che il lavoro manca in primo luogo ai nostri cittadini. Fare questo è pura demagogia e allora si spalancano le porte a migliaia di persone destinate a finire nella rete delle illegalità, della criminalità o dello sfruttamento. E non è dando il voto che si risolvono i problemi dell' integrazione: uguali sì, lo sono tutti gli uomini quando nascono, ma l' integrazione e l' accoglienza prevedono non delle belle frasi ma degli atti concreti e molta intelligenza nel sapere costruire. E, per finire, l'uguaglianza d'origine prevede che ci sia anche un cammino di civiltà condivisa, senza la quale si crea solo lo scontro tra popoli e tra culture".
Insomma, se perfino Calderoli se ne rende conto, vuol dire che è proprio palese: il tema dell'integrazione è complicato. Ma di certo utilizzare il Natale come pretesto, anzi peggio come OCCASIONE per compiere dei rastrellamenti è quanto di più schifoso si possa concepire. E' un concentrato di ipocrisia! Già il Natale di per sé è una festa totalmente ipocrita, dal momento che tutti sanno che Gesù Cristo non nacque il 25 dicembre (ci si può anche arrivare: secondo voi in pieno inverno i pastori uscivano con le pecore al pascolo in piena notte?) e tutti sanno che si tratta di una ricorrenza di stampo puramente consumista. In più questa iniziativa eleva al quadrato l'ipocrisia perchè si fa scudo dei valori cristiani per allontanare degli immigrati, di cui molti sono cristiani! Che strano, ero convinto che uno dei valori fondanti del cristianesimo fosse l'amore reciproco, ero convinto che fossimo tutti uguali, che un buon cristiano dovesse fare agli altri ciò che vorrebbe fosse fatto a lui e così via... Devo essermi sognato tutto. Forse mi è sfuggito un versetto, non so vedrò di aggiornarmi. Questo è un Natale che non si tinge del bianco della neve ma del bianco dei cappucci del K.K.K. !
La ciliegina sulla torta è la reazione della gente:
"Il nome lo conoscevo, "White Christmas", ma sinceramente non ci ho mai fatto caso - dice Romina, dietro il bancone della caffetteria Ketty - il problema è che del Natale a loro non gliene frega niente. Il nome forse è sbagliato, ma l'operazione, quella no. Loro qui non ci vengono. Perché fortunatamente con gli immigrati non ho mai attaccato". Il bar è un posto tranquillo. Entrano ed escono i clienti. Quattro sono seduti al tavolo. Arriva anche Monica, l'estetista del negozio accanto. "I miei figli hanno solo amici extracomunitari. Uno ha 14 anni, l'altro 12. Vanno in giro sempre con due romeni e due africani. A Coccaglio sono tantissimi. Io però non voglio che escano con questi. È razzismo questo?". Ma una ragione vera non c'è. "Mi chiede perché? Perché no. Non mi va. Non mi vanno nemmeno i loro genitori".
Ammettere di essere razzisti è sconveniente oggigiorno e mi sembra sempre più che questa sconvenienza sia il motivo principale che anima la falsa tolleranza. Nessuno ammette di essere razzista, ma se dovesse mai essere promulgata una legge che rende legale e morale il razzismo (brrrrrrrr!!!) sarei proprio curioso di vedere quanti continuerebbero a dirsi tolleranti. Il razzismo è più che mai radicato in Italia, inutile fingere che non sia così. Ne abbiamo prova ogni giorno. Nei telegiornali, sui quotidiani, ma ancora di più nella vita di tutti i giorni. Negli sguardi colmi d'odio della gente sul pullman che si alza dal posto a sedere perchè in quello accanto si è accomodata una persona con la pelle di un colore diverso. Nel disagio che la gente prova ad avere a che fare con chi è diverso, in qualunque campo, sotto qualsiasi aspetto. Non mi dimenticherò mai quella sera a Parigi, con la mia ragazza e due nostri amici. Entrammo in un fastfood parigino e uno dei nostri amici (anche se non l'ho considerato più tale dopo un'uscita simile) espresse tutto il suo entusiasmo per le pietanze del menù... questo prima di accorgersi che tutto il personale fosse straniero: "Oh ma sono tutti neri qua! Cambiamo posto..."

mercoledì 4 novembre 2009

La patente di voto.

Autore: Simo

Guidare è un diritto di tutti. Ma non tutti possono guidare, questo perchè guidare comporta una responsabilità diretta sulla vita, propria e altrui. Il conseguimento delle conoscenze teoriche e delle capacità pratiche necessarie ad una guida sicura viene certificato dal conseguimento della patente. Semplice, chiaro, cristallino. Chi potrebbe contestare quanto ho appena scritto?
Applichiamo ora questo ragionamento non alla guida, bensì al voto.

Cosa vuol dire votare? Votare non significa solo esprimere una preferenza. Votare significa decidere della vita, propria e altrui. Preso atto di questo, è giusto asserire che tutti hanno il diritto di votare? Io dico di no. Proprio perchè il voto coinvolge più persone (uno stato intero!) non è corretto dare a tutti la possibilità di recarsi alle urne perchè, proprio come la guida, il voto è una questione di responsabilità verso gli altri e verso sé stessi. Vi pongo un esempio molto semplificato, ma che spero possa rendere l'idea.

Ci sono 2 persone: A e B. A si informa, conosce la storia d'Italia, sa che cosa significa parlare di fascismo, comunismo, nazionalismo (etc etc...), conosce i punti salienti dei programmi dei partiti che si sottopongono ad elezione e quindi sceglie consapevolmente e responsabilmente il candidato che secondo lui potrà portare benefici a lui e al paese. B invece non sa nulla, non si informa, a malapena parla correttamente italiano, non ha idea di chi ci sia al governo e all'opposizione, non sa nemmeno cosa propongono i politici più in vista (figuriamoci quelli minori), non ha senso civico e quindi va a votare quasi per sport e sceglie inconsapevolmente e irresponsabilmente il candidato più bello o più simpatico o che ha sentito nominare di più in TV, convinto che per questi motivi del tutto superflui possa portare benefici a lui e al paese. Sia B che A hanno pari diritti di voto, ma nel caso in cui il voto di B fosse diverso da quello di A, andrebbe ad annullarlo e viceversa. Però tra i 2 quello che subirebbe lo smacco più grande sarebbe sempre A, perchè facilmente B, non avendo la minima coscienza politica, finirebbe col votare non solo contro gli interessi di A, ma anche contro i propri e quelli del paese semplicmente perchè non ha idea di chi sia il politico da votare per trarre realmente dei benefici effettivi!
Eccovi qualche esempio di persona B:



Insomma, ognuno ha il diritto di votare chi vuole, ma ha anche il diritto di avere la certezza che le elezioni si svolgano tra persone veramente in grado di esprimere un giudizio sulla politica. Nella giuria di un concorso musicale non ci mettono un tabacchino, un avvocato e un pescivendolo, ma dei musicisti. Allo stesso modo, alle elezioni si esprime un giudizio, non sulla musica, ma su chi merita o no di sedersi sulle poltrone con la P maiuscola. E quindi è giusto che chi esprime tale giudizio (l'elettore) dimostri di avere le capacità per farlo, perchè chi vincerà le elezioni agirà non solo su chi l'ha eletto, ma su tutti gli elettori.

Navigando nel world wide web ho trovato vari forum e blog che trattano il tema della patente di voto, con visioni diverse e spesso molto contrastanti. Se siete interessati, fatevi un giro su internet, qui tratterò il modo in cui IO svilupperei questa idea.

La patente di voto (chiamiamola 'p.d.v.') dovrebbe essere concepita in maniera simile alla patente di guida, ma privata della parte pratica. Raggiunta l'età minima per votare, arriva il momento di prendersi la p.d.v., senza la quale il voto non è possibile. La preparazione deve essere offerta dallo Stato, perchè è per lo Stato che si vota. Ad un periodo di studio in cui si affrontano i must della storia mondiale ed italiana segue un aggiornamento sui punti salienti dei programmi di ogni partito che si presenta alle prossime elezioni. Si passa poi alla certificazione tramite esame che, se superato, si concretizza nella p.d.v. Una volta conseguita la p.d.v., si ha il diritto di votare. Prima di ogni elezione sarà richiesto un breve aggiornamento su partiti e programmi.

In tal modo, si garantirebbe la partecipazione alle elezioni esclusivamente a chi si interessa davvero del destino del paese e si avrebbe un'uguaglianza genuina, forse della vera democrazia.

Sembra un sistema perfetto... poi però mi ricordo che sono in Italia e che questo rende quanto detto inattuabile. Anzi, potrebbe addirittura peggiorare la situazione. Infatti, chi garantisce che il sistema di informazione alla base della p.d.v. non venga corrotto proprio da coloro che dobbiamo votare? Quello che sembra essere un possibile mezzo di vera democrazia potrebbe così trasformarsi nella chiave di volta per l'istituzione di una dittatura. E così ci troviamo costretti a vedere alle urne gente che pensa che l'attuale Presidente della Repubblica sia Berlusconi, che Ciampi sia il Presidente del Consiglio, che se sei contro Berlusconi sei comunista, che se sei di sinistra sei un coglione, che non sa cos'è la Costituzione, che non sa che idee vengano proposte dai politici (nemmeno da quelli che alla fine votano) e potrei continuare all'infinito perchè il museo dell'ignoranza politica italiana ha ingresso ma non ha uscita. Del resto è dell'ignoranza che la politica attuale si ciba, la politica attuale non esisterebbe in un paese dove la maggioranza degli elettori è acculturata ed informata. Vi pubblico di seguito parte dell'intervento del magistrato Nicola Gratteri al programma Che tempo che fa, con la citazione di una frase, ivi enunciata, inerente a quanto appena detto.



Chiunque è al potere, sia esso di destra o di sinistra, non vuole un sistema giudiziario forte ed una scuola che funzioni, perchè avere un sistema giudiziario forte vuol dire poter quindi poi controllare il manovratore; una scuola efficiente vuol dire della gente colta, dei ragazzi colti, gente dotta e quindi gente pensante, che non può accettare o assuefarsi a certi modi di vivere o a certe situazioni, a certe condizioni.