venerdì 18 dicembre 2009

Le guglie del Duomo sono troppo acuminate

Vorrei spendere due parole su quanto è successo pochi giorni fa al premier Silvio Berlusconi. Non ho mai espresso nessun tipo di simpatia per la sua persona, ma questo non significa che sia felice di ciò che ha dovuto subire, anzi sono dispiaciuto del fatto che si sia giunti a una situazione del genere. Ma non fraintendetemi: non intendo accusare l'opposizione di aver oltrepassato il limite, come ho sentito dire da vari politici di destra in molti programmi televisivi. Teniamo presente che a lanciare la statuetta è stato un uomo dei problemi mentali certificati, il che lo estrapola totalmente dal contesto politico: non è un attentato di sinistra, non è un terrorista comunista, niente di tutto ciò. Molti onorevoli si sono dilungati sualla questione del clima politico, altri si sono accaniti contro internet, altri ancora sono stati accusati di fomentare la violenza. Il mio modesto parere è che tutto ciò si riduca a un mero specchio per le allodole il cui scopo è fuggire dalla responsabilità per affibbiarla a qualcun altro.


La puntata di ANNOZERO di ieri sera è stata ottima, come non ne vedevo da tempo. Vi invito a guardarla, se non l'avete già fatto, seguendo questo link: http://www.annozero.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-0d9dfdfa-97c1-452f-8ca2-84723b9c1917-annozero.html?p=0%22
I punti chiave sono sostanzialmente due:
  1. Perchè è successo?
  2. Come evitare che succeda di nuovo?
Sul primo punto le accuse volano, ma volendo riassumere la situazione si può dire che la destra attribuisce a Di Pietro e a certi gruppi di Facebook la responsabilità del clima d'odio che ha generato il gesto violento di Massimo Tartaglia. Non è stato difficile smontare queste affermazioni: Di Pietro ci ha provato, ma considerata la sua incapacità espressiva è solo riuscito ad essere frainteso e a dare l'occasione al ministro Lupi di strumentalizzare le sue parole; Travaglio invece con la sua lucidità è riuscito a spiegare semplicemente ciò che è successo: non esiste in tutto il mondo un premier come Berlusconi. Lui è l'unico che esige di essere amato, all'estero il premier non ha nessun bisogno di essere adorato o invidiato. L'importante è che svolga i suoi compiti e che righi dritto con la giustizia. In Italia invece è l'esatto contrario! Berlusconi è un leader carismatico e questa sua peculiarità lo induce inevitabilmente a generare un clima che non è solo di odio, ma anche di amore. Quale altro premier ha un inno personale che canta Meno male che Silvio c'è? Ogni personalità carismatica (ed è la storia ad insegnarlo) genera inevitabilmente una situazione attorno a sé che si divide esclusivamente tra amore e odio, non ci sono vie di mezzo! Non si può disinteressarsi di Berlusconi, è ovunque, se ne parla sempre e lui desidera che si parli sempre di lui. In questo senso, è stato il premier stesso a creare l'atmosfera che lo circonda, dove devoti sudditi si scontrano con accaniti oppositori. Figuriamoci che effetto può avere un carisma simile nella mente deviata di uno psicolabile,che non è in grado di gestire le emozioni! Il rischio di essere attaccato era più che ovvio: si è avvicinato alle transenne ed è stato fermo invece di camminare, rendendosi così un bersaglio più facile. In più le sue guardie del corpo erano distratte! E' questo il problema, è questo ciò che è andato storto.

Non è colpa di Facebook, né di Di Pietro! Se c'è da attribuire una colpa, allora è tutta della sicurezza! Quelli sono uomini pagati per essere sempre vigili, dove stavano guardando quando Tartaglia prendeva la mira? E' compito della scorta proteggere il premier. In più, una volta messo in salvo il premier nella sua auto, questa avrebbe dovuto sgommare via alla velocità della luce, allontanarsi immediatamente dal pericolo. E invece cosa fa Berlusconi? Non solo esce dall'auto, ma la utilizza come piedistallo per elevarsi sul pubblico. I suoi seguaci hanno subito colto il gesto come un atto di grande coraggio, una dimostrazione di forza, un atteggiamento quasi eroico. In realtà è stato avventato ed è andato contro ogni regola di sicurezza. Cosa sarebbe successo se lì ci fossero stati degli altri uomini armati? Lasciamolo all'immaginazione sperando che vi resti. Il premier, leader carismatico, deve tenere conto di queste eventualità e la sua scorta ha il dovere di proteggerlo con le dovute precauzioni. Non è successo. E la destra si è precipitata a capofitto in accuse avvelenate verso internet e verso la sinistra, solo per non dover ammettere che la mancanza è stata tutta della sicurezza del premier e che le cause sono da ricercare nel suo atteggiamento da grand'uomo carismatico. Questo non significa che se l'è cercata, tanto meno che se lo meritava. Significa solo che avrebbe dovuto, il premier, stare più attento e che la sua scorta ha fallito. E' la sicurezza qui il tema principale e dopo un avvenimento simile, in qualsiasi altro paese, il ministro dell'Interno si sarebbe dimesso! Che diritto ha di essere ministro dell'Interno e della sicurezza Maroni se non sa nemmeno garantire la sicurezza del primo ministro? Ma si sa già come andrà a finire: Berlusconi è furbo e saprà sfruttare la cicatrice a forma di Duomo per riscuotere ancora maggiore rispetto e consenso dal pubblico; l'inetto Maroni rimarrà al suo posto e nessuno gli dirà nulla; la destra continuerà ad affermare che il governo funziona alla perfezione e che le uniche falle sono dovute alla sinistra; etc... etc...



Passiamo al punto 2: come evitare che succeda di nuovo (o almeno provarci)? Semplice, rispettando le norme sulla sicurezza che sono state totalmente infrante sia dal premier che dalla sua scorta: camminare e non stare fermi; prestare attenzione quando si è vicini alla folla; allontanarsi immediatamente dal pericolo se accade qualcosa.

In ultimo, vorrei aggiungere una riflessione che mi viene leggendo le parole del grande giornalista e scrittore Indro Montanelli: "Berlusconi è l'unico bugiardo sincero che io conosca, crede davvero alle scempiaggini che dice e che fa". Berlusconi ha affermato più volte di avere il consenso del 70% degli italiani. E' una balla colossale! Nelle ultime elezioni il suo partito, non lui ma il suo partito, è stato votato non dal 70% degli italiani, ma dal 34% degli elettori!!! C'è una differenza sostanziale tra ciò che dice Berlusconi e ciò che è dimostrato dai fatti. Il problema è che Silvio sembra davvero essere convinto di essere amato tutti gli italiani e il gesto di Tartaglia è stato solo la dimostrazione di quanto si sbaglia. C'è da sperare solo una cosa: che il premier non finisca con l'emanare una legge per segare di netto le bellissime - ma decisamente troppo acuminate - guglie del Duomo di Milano.

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